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ORATORIO DI MASATE

ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO
 
Via Milano 60
20060 Masate (MI)

Decanato di Trezzo sull'Adda
Zona VI diocesi di Milano
STORIA
 

Il problema dell'educazione morale dei giovani è sempre stato l'assillo di tutti i tempi.

Senza andare troppo a ritroso basti citare il popolo romano, Popolo eminentemente pagano, la storia del quale ci insegna che erano tenuti in grande considerazione i Giovani che erano obbligato a condurre una vita integra fino all'età di 25 anni, epoca nella quale entravano a far parte della vita civile, e per questo appunto erano segnalati con l'appellativo di Pius. Le Giovani Vestali che tenevano acceso continuamente il Fuoco Sacro avevano lobbligo di mantenersi pure, pena la morte, e la Storia insegna che il vizio assorbito dalla Gioventù ha portato allo sfacelo le antiche civiltà
Il Cristianesimo, conscio di questo, fin dal suo sorgere ha coltivato innanzi tutto questo problema educativo; il Divin Maestro ne aveva segnalato limportanza capitale quando disse: Lasciate che i pargoli vengano a me.
E S. Tarcisio, S. Sebastiano, S. Pancrazio, S. Agnese con moltissimi altri stanno a testimoniare a quali alti valori spirituali ha saputo portare l'insegnamento della Chiesa in questi giovani martiri.
Nella Chiesa non mancarono pure quelli che si distinsero in questa arte difficile dell'educazione; primo fra tanti il nostro San Giovanni Bosco, il Santo di Maria Ausiliatrice, il fondatore degli Oratori.
Poeretto! Quanti grattacapi, quante umiliazioni, quanti contrasti ebbe ad incontrare! Ma la Vergine Ausiliatrice coi suoi sogni l'aiutò a risolvere il difficile problema. Per questo anche a Masate troviamo l'Oratorio, e voi genitori dovete trovare in esso un grande aiuto per soddisfare al vostro dovere.

Il piccolo oratorio di Masate si era rivelato insufficiente date le attuali esigenze della gioventù. (Sembra che di questo se ne siano resi conto persino i morti della peste lì sepolti alla rinfusa centinaia di anni fa; i ragazzi inavvertitamente ne calpestano le ossa che qua e là affiorano sul terreno. Era pur giusto dare una decorosa sistemazione ai resti di quei morti).
Si richiedeva uno spazio più ampio ad evitare attriti e reclami coi confinanti; per questo si addivenne alla compera del terreno adiacente che il proprietario non volle però frazionare e che perciò si dovette acquistare in blocco. Non mancarono voci contrarie, aspre critiche, in specie quando si dovette determinare l'area per l'oratorio e deliberarne la destinazione del superfluo. Si puntò il dito sullo speculatore. Ma e con quali argomentazioni?.
Speculatore è colui che ne approfitta cercando di fare i suoi affari, ma ricorrendo a mezzi non onesti.
Qui la terra fu pagata al prezzo richiesto dal proprietario e per giunta senza condizioni o impegni con terze persone; si poi dopo maturo esame venne valorizzata meglio questo non può essere chiamata speculazione, tanto più che il rev.do parroco non tenne per sé, ma tutto il maggior frutto lo passò a beneficio della Parrocchia per la costruzione della Chiesa.
Ancora. Nel progetto generale della ricostruzione dell'Oratorio era in discussione se dare la precedenza al Cinema-Teatro, che avrebbe certamente aiutato a costruire il resto, oppure alla Chiesa. Ma invece ne venne la Chiesa perché anche i giovani sappiano che all'Oratorio i giovani non devono andare solo per ricrearsi, ma anche per pregare. Gesù ci ha insegnato a cercare prima il regno di Dio che il resto ci sarebbe poi dato in soprappiù, e la Madonna, Mamma Buona, dalla sua nicchia continuerà a ripetere:  prima inginocchiatevi davanti al mio Gesù.
Altra difficoltà era questa. Perché spendere dei milioni ad edificare una chiesa mentre si potevano spendere per fabbricare case per la povera gente? Oh! Bella perché ognuno deve attendere ai suoi mestieri: il contadino a coltivare la terra, l'operaio a lavorare in officina o in cantiere, l'artigiano dedicarsi alla sua arte, l'impiegato del comune a prendere al bene dei suoi amministrati. Ed il sacerdote che deve provvedere al bene spirituale dei suoi fedeli deve pensare a metterli nella condizione di poterlo raggiungere nel miglior modo possibile e tra le altre cose a dar loro ambienti adatti per elevare il loro spirito dalle cose caduche di quaggiù alle cose sublimi del Signore. E poi si può andar contro alla volontà degli offerenti che se hanno dato lo hanno dato in vista della costruzione di una Chiesa e non di una casa sia pure per povera gente.
Comunque adesso l'Oratorio sta sorgendo e per giunta incominciando dalla Chiesa (e in questo merita ogni elogio il nostro bravo Romeo C. che vi ha profuso il suo gusto artistico)  e poi verrà il resto il Teatro il campo sportivo  la casa del prete e via via.
Genitori, adesso che il primo passo è stato compiuto, non mancate di fare la vostra parte, incitando i vostri ragazzi a voler sempre bene all'Oratorio.
E voi cari ragazzi siate costanti e frequentatelo con amore. Ma attenti a quello che vi dice il nostro carissimo Don Dino: L'Oratorio nulla vi dà e tutto vi chiede ed ora vi chiede di continuare a completare l'opera che avete così generosamente incominciato: il campo sportivo.
Non gliela vorrete proprio dare questa consolazione per quel giorno che ormai per lui non è più così lontano? Continuate a frequentarlo l'Oratorio; non preparatevi un giorno a rispondere come linvitato della parabola:
Ho preso moglie perciò devo tendere a lei e non posso venire; al contrario invece quando avrete preso moglie proponetevi di mandare i vostri figlioli, anzi voi stessi veniteci per controllarne il contegno, il loro progredire nel bene e se vi capita, partecipare alle iniziative che vi susciteranno i vostri figli
E questo lo scopo dell'Oratorio.

 

LA CHIESINA A MARIA AUSILIATRICE

Nel 1952 è sorta, ad iniziativa del parroco Sac. prof. Alfredo Tonolli, sul luogo dell'antico cimitero, detto di San Rocco, una volta adibito a cortile dell'oratorio maschile, una bellissima chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice a ricordo duraturo della "Parva Peregrinatio Mariae" nelle famiglie di Masate che con le loro offerte, in particolare con quelle della povera gente, ne hanno permesso la costruzione.


Essa fu progettata dalla Scuola Beato Angelico di Milano e curata nella realizzazione dal suo Direttore Architetto Sac. don Giacomo Bettoli.
La costruzione si deve alla ditta Corti Natale e Figli di Gessate sotto la direzione dei geom. Pietro e Luigi Oggionni di Treviglio.


I Masatesi, a ricordo del venticinquesimo anno di Messa del loro amato parroco, con il loro affetto e la loro generosità hanno voluto che ciò avvenisse e restasse a testimonianza del suo zelo e dellla sua carità:
Fin che il sole risplenderà sulle sciagure umane.

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